Sono 23
le proposte arrivate per la terza edizione del progetto Valore Paese-FARI
destinato al recupero e al riuso di fari, torri ed edifici costieri di
proprietà dello Stato. Strutture di pregio storico e paesaggistico situate da
nord a sud lungo le coste italiane.
I bandi di gara, che prevedono la concessione fino a 50 anni, sono stati pubblicati il 3 ottobre scorso da Difesa Servizi S.p.A e dall’ Agenzia del
Demanio e si sono chiusi il 29 dicembre raccogliendo ancora una volta
l’interesse di investitori privati operanti nei settori
immobiliare e turistico - ricettivo.
In
particolare, per gli edifici in gestione a Difesa Servizi S.p.A. le offerte
sono state: 5 per il Faro di Punta Lividonia a Porto Santo Stefano (GR), 3
per il Faro Punta Marsala sull’isola di Favignana (TR), 3 per il Faro di Capo
d’Orlando a Messina e 1 offerta per il Faro Punta Omo Morto a Ustica (PA).
Per le
strutture in gestione all’Agenzia del Demanio le offerte si sono così
suddivise: 4 per il Faro di Capo Santa Croce ad Augusta (SR), 3 per l’Isola
di San Secondo nella Laguna di Venezia, 2 per la Torre Cupo di Corigliano
Calabro (CS) e 1 offerta rispettivamente per il Faro del Colle dei Cappuccini
ad Ancona e la Torre Monte Pucci a Peschici (FG).
È già stata avviata la fase di valutazione
delle offerte arrivate. Come avvenuto per le edizioni precedenti, sono state
appositamente costituite le Commissioni di gara per l’Agenzia del Demanio e
Difesa Servizi S.p.A. - società in house del Ministero della Difesa - che
valuteranno le proposte presentate secondo il criterio dell’offerta
“economicamente più vantaggiosa”, attribuendo un punteggio pari al 70% agli
elementi tecnico-progettuali, ed un punteggio pari al 30% agli aspetti
economici.
La
valutazione della proposta progettuale terrà conto di elementi qualitativi
come: soluzioni di rifunzionalizzazione delle strutture, manutenzione,
fruibilità pubblica, contributo allo sviluppo locale sostenibile e la
possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di
servizi e attività condivise.
Le
proposte dovranno essere conformi agli indirizzi di sviluppo dei territori
che ospitano queste strutture e coerenti con le linee guida del progetto
Valore Paese–FARI. In particolare, le strutture potranno accogliere
iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta
del territorio insieme ad attività turistiche, ricettive, ristorative,
ricreative, didattiche e promozionali.
Grazie
al progetto Valore Paese-FARI lo Stato assicura la tutela e il recupero di
questi “gioielli del mare”, offre un’opportunità concreta per sviluppare
impresa e generare un significativo ritorno economico e sociale, anche per il
territorio circostante.
Con le edizioni precedenti sono già state assegnate
24 strutture ad operatori privati che ne promuoveranno il riuso.
Da queste
operazioni lo Stato incasserà complessivamente 760.000 euro/annui di canoni
(15.4 milioni nell’intero periodo di concessione) e attiverà un totale di 17
milioni di investimenti diretti, una ricaduta economica complessiva di 60
milioni ed un risvolto occupazionale che conterà 300 operatori. Questi numeri
sono ora destinati a crescere grazie alle nuove proposte arrivate che
porteranno un ulteriore incremento economico ed occupazionale.